Ardesio, frazione Rizzoli. Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo

Il dipinto, già riferito ad “anonimo pittore di ambito lombardo del sec. XVII” negli Inventari della Curia di Bergamo (Incv. n° 1OA2011a) è stato di recente restituito a Cifrondi, su base stilistica e tecnica, da Federica Nurchis. La tela è appesa sulla parete sinistra dell’unica navata della piccola chiesa costruita nel 1685. La composizione raffigura il Cristo morto compianto da due angeli ed è ispirata, pur con diverse varianti, a un dipinto di medesimo soggetto del celebre Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento 1591- Bologna 1666), un autore cui il pittore clusonese ha frequentemente guardato nella sua carriera. Come spesso in Cifrondi, si tratta di una libera traduzione, che restituisce il soggetto nei modi peculiari dell’artista, con i tipici caratteri fisionomici delle figure, evidenti soprattutto nei volti degli angeli, e i panneggi composti dalle sue distintive larghe pennellate, quasi geometriche. La figura del Cristo è confrontabile, in particolare, con quella nelle Pietà della chiesa di Santo Spirito a Bergamo, di Santa Maria Maddalena a Dezzo di Scalve o della Visitazione di Maria di Alzano Lombardo (opera in mostra presso il Museo d’Arte Sacra San Martino fino al 21 settembre 2023), in cui ritorna la stessa resa nella muscolatura del corpo e il medesimo trattamento del panneggio nel perizoma.  (Federica Nurchis)

Bibliografia:

G.Beretta, Inventario degli oggetti di arredamento esistenti negli edifici di culto della parrocchia di Ardesio, 1958, p. 60 (come Anonimo pittore di ambito lombardo del sec. XVII).

S.Baronchelli, La parrocchiale di San Giorgio ad Ardesio, 1992, p. 38 (come Anonimo pittore di ambito lombardo del sec. XVII).