Brescia. Museo Diocesano

Il ciclo dell’Apostolado eseguito per la chiesa di San Giuseppe, oggi nel Refettorio del convento, sede del Museo Diocesano, ma un tempo appeso in alto alle pareti laterali della chiesa, è l’unica opera del periodo bresciano di Cifrondi ricordato dal Tassi (1793) nella biografia dedicata all’artista. Dal Poggetto ha giustamente sottolineato che: “È nella grandiosità e nella solitudine dei singoli, è soprattutto nelle riprese dal basso e nell’orizzonte bassissimo, inutile ed inquietantemente ondulato, è infine nella retorica dei gesti e nelle scabre nature morte degli oggetti, che si esprime l’accecante e forse irrimediabile solitudine cui sono in preda questi immanenti uomini della Fede. In tutte queste figure grandi e scalze, eseguite rapidamente e senza disegno, gesticolanti in cieli gialli o rosa, possiamo cogliere una parte dell’afflato lirico del Cifrondi vecchio”. Cifrondi aveva già sperimentato il tema dell’apostolado in almeno due altre occasioni: nel ciclo in Santo Spirito a Bergamo poi disperso in varie chiese con gli apostoli a tre quarti di figura e nella chiesa della Marigolda presso Curno di proprietà della famiglia Mapelli Mozzi, oggi in collezione privata. In entrambi i casi però il taglio ridotto non raggiungeva la maestosa grandezza che ritroviamo nel ciclo bresciano. (Angelo Loda)

Bibliografia: P. Dal Poggetto, Antonio Cifrondi, in I pittori bergamaschi. Il Settecento, Bergamo,1982, pp. 487-488, n. 85