Bergamo. Chiesa di Sant’Alessandro della Croce
Opere presenti
Martirio di Sant’Alessandro
1698, Olio su tela cm 620x410
Autoritratto al cavalletto
Olio su tela cm 113x94. (Casa parrocchiale)
Grazie alla testimonianza del conte Tassi (1793, i.2, pp. 35-36), sappiamo che nel 1704 Cifrondi scrive ai deputati del consorzio parrocchiale per ricevere “mercedi delle quali è creditore per il lungo tempo di sei anni”: un aggancio certo per datare al 1698 il Martirio di Sant’Alessandro, il dipinto più monumentale e probabilmente il più importante (almeno in termini di ufficialità e prestigio della committenza) che gli sia toccato dipingere nel corso della sua carriera. In tre mesi e mezzo Cifrondi dipinge oltre venticinque metri quadrati di pittura, conferma quantomai eloquente della sua ben nota rapidità esecutiva.
Nella parte superiore una danza angelica esibente i simboli del martirio alessandrino contornano Cristo e il Padre Eterno, mentre in quella inferiore un nugolo di figure accorre attorno alle spoglie del santo patrono di Bergamo: in primo piano due donne affettuose, pie e caritatevoli, fissate con una pennellata scattante, raccolgono i fiori sbocciati dal sangue del martire, mentre Santa Grata regge la testa decapitata di Alessandro.
(Luca Brignoli)
Bibliografia: P. Dal Poggetto, Antonio Cifrondi, in I pittori bergamaschi. Il Settecento, Bergamo,1982; F. Nurchis, Antonio Cifrondi, Bergamo, 2009, 2009, p. 56, n. XIII-XIV.
